domenica 30 marzo 2008

Grande successo della mostra "Lungo le acque del Reno"


L’Associazione “I Guardiani delle Acque” con sede a Trebbo di Reno, ha scelto di presentarsi alla popolazione del paese, realizzando una mostra sulla civiltà fluviale del fiume Reno, in occasione dell’appuntamento più importante della frazione: La Festa della Raviola.
I Guardiani delle Acque nascono dal suo presidente Riccardo Fioravanti, che da sempre ha una spiccata sensibilità ecologica. In particolar modo, come si può intuire dal nome dell’associazione, il suo messaggio si focalizza a favore di quegli elementi della natura legati all’acqua, primo tra tutti il fiume Reno e il canale Navile e poi a seguire, i territori da loro attraversati. L’acqua diviene così un elemento conduttore volto a promuovere una cultura rispettosa non solo delle acque, ma dell’intero ambiente naturale, tesa a salvaguardare, riqualificare e valorizzare tutto il territorio.
Per fare ciò è essenziale promuovere un modello sociale più in armonia con la natura, soprattutto in questi tempi di degrado civile e di inquinamento ambientale.
Per questo, l’associazione valorizza le cose buone del passato, cercando di far conoscere alle nuove generazioni il valore delle nostre radici e della nostra storia ormai dimenticata e allo stesso tempo, cercando di scuotere i nostri anziani perché riacquistino l’orgoglio di ricoprire il ruolo che gli compete, condividendo con i più giovani la loro preziosa esperienza di vita.
L’associazione è però anche attenta al futuro, alle nuove tecnologie e alle metodiche bio- compatibili, per un rapporto più armonioso tra l’essere umano e la natura. Risparmio energetico, raccolta differenziata dei rifiuti, energie rinnovabili, bio-edilizia, agricoltura biologica, mercatini per la vendita diretta di prodotti locali; questi sono solo alcuni degli argomenti di cui l’associazione si vuole occupare per proporre una visione migliore del futuro della nostra società, più a misura d’uomo.
La mostra organizzata durante la Festa della Raviola, ha presentato solo un assaggio del materiale in possesso dell’associazione. Inoltre, l’esempio di questo evento, ha dimostrato quanto questo genere di iniziative possa scatenare la voglia di partecipazione. Per la buona riuscita della mostra, hanno infatti collaborato con entusiasmo non solo i soci tesserati, ma anche la popolazione locale, che ha prestato generosamente oggetti, libri e fotografie che hanno accresciuto il valore dell’evento. A riguardo, una menzione particolare deve essere fatta alla Signora Marianna Proni, nota titolare dell’osteria oggi conosciuta come l’Antica Locanda del Sole e all’Ing. Umberto Pederzoli, storico imprenditore nel settore della raccolta della ghiaia sul Reno che tra l’altro, oltre a fornire antiche fotografie dell’attività estrattiva, ha donato all’associazione l’antica locomotiva che trainava i carrelli per la raccolta della ghiaia lungo il fiume nel dopoguerra.
Durante la Festa della Raviola, la mostra è stata visitata da oltre 500 persone, nonché da alcuni membri della Consulta frazionale di Trebbo di Reno e della giunta comunale, tra cui il sindaco di Castel Maggiore, Marco Monesi. Il successo riscontrato, ci sprona quindi a continuare sulla strada intrapresa, non solo valutando la possibilità di ripetere l’iniziativa in altre situazioni, come ad esempio la proposta che ci è stata fatta di partecipare con la mostra alla Festa di San Pierino nella frazione di Castello che si svolge a fine maggio, ma di aspirare a obiettivi ancora più ambiziosi, puntando a trovare una sede stabile per un vero e proprio Museo sulla Civiltà Fluviale del fiume Reno e del canale Navile.
La raccolta di moltissimo materiale documentale fatto di antichi oggetti, foto e mappe che risalgono fino al 1500, i meravigliosi modelli in scala di barche fluviali del nostro socio Federico Forbicini e il recente recupero di manufatti antichi come l’idrovora e la macina del Mulino del Borgognino ormai non più esistente, la locomotiva sopra citata e una vecchia barca fluviale in ferro lunga circa sei metri ritrovata nella golena del Po e recuperata da pochi giorni, fa ben sperare a riguardo del nostro sogno di realizzare un museo fluviale che diventi testimone, non solo di una cultura ormai passata, ma di un modello di vita che per tutti noi è fondamentale recuperare nei suoi più nobili valori.

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